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╰☆ Il Venerdì con Joyce ☆╮4

4° episodio : Leopold Bloom

Calypso
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Buongiorno Readers !

Eccoci arrivati alla Seconda parte dell’Ulisse, dove incontreremo il nostro moderno Odisseo: Leopold Bloom

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H 8 del mattino.

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Protagonisti Leopold Bloom e Molly Bloom

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A casa dei coniugi Bloom, in Eccles Street 7 a Dublino

Dipinto degli anni Sessanta – Eccles Street 7

Casa Bloom

Eccles Street si trova nella parte settentrionale di Dublino ed era all’epoca, un quartiere borghese rispettabile.

L’appartamento di Bloom non ha né acqua calda, né stanza da bagno, ma c’è un gabinetto sul pianerottolo e una latrina piuttosto desolante nel giardino sul retro.

Dal 1908 al 1910 fu residenza di un caro amico di Joyce, ma la casa venne demolita negli anni Sessanta. Unico elemento autentico preservato nella sede del Joyce Centre di Dublino è la porta, insieme alla struttura in mattoni nella quale è incastonata.

Una curiosità storica è legata proprio alla porta di questa casa.

La forma di questa porta richiama lo stile giorgiano sviluppatosi tra il 1714 ed il 1830, che vide il sorgere di numerose case a schiera con le tipiche porte colorate; Porte che divennero il simbolo di benvenuto a Dublino.

Con l’Ulisse di Joyce ci apprestiamo a percorrere le strade di Dublino, a conoscere la città nella sua variegata storicità ed a incontrare l’umanità che la vive e la sopravvive; seguendo il sottile biasimo che Joyce nutre per una Irlanda corrotta.

Un grigio orrore gli gli consumava la carne. Zeppando il foglio in tasca prese per Eccles Street, affrettandosi verso casa. Freddi umori gli scorrevano per le vene, gelandogli il sangue: la vecchiaia lo incrostava di una scorza salina. Ecco, ci sono. Boccaccia della mattina brutti pensieri. Svegliato male. Devo riprendere quegli esercizi di Sandow. Giù sulle mani. Case di mattoni marrone chiazzato. Il numero ottanta ancora sfitto. Perchè poi?

Leopold Bloom

Accanto a Bloom, Joyce scrisse in greco l’inizio del proemio dell’Odissea di Omero: «Musa, quell’uom di multiforme ingegno/ dimmi, che molto errò».

Leopold Bloom

Chi è l’Ulisse di Joyce?

È figlio dell’ebreo ungherese Rudolph Virag ( in ungherese = fiore ) che cambierà il suo cognome in Bloom ( appunto fiore in inglese ) e di madre irlandese ed ungherese.

Il padre si toglierà la vita dopo la morte della moglie.

Leopold Bloom è un ebreo non praticante, materialista, massone, mite ed insicuro. La sua curiosità per i dettagli lo rende a volte pedante e ripetitivo.

La sua mente ha un’intelligenza mediamente raffinata, ma non eccelsa come quella di Stephen Dedalus, quindi il lessico che userà Joyce per delineare la trama dei suoi pensieri, sarà più grezzo.

Mr Bloom guardava curioso, gentile, la flessuosa forma nera. Pulita a vedersi: la lucidità del pelo liscio, il bottoncino bianco sotto la radice della coda, i lampeggianti occhi verdi. Si chinò verso di lei, mani sulle ginocchia.

_ latte per la miciolina, disse

_ Mrkgnao! piagnucolò la gatta

li chiamano stupidi. Capiscono quello che si dicemeglio di quanto noi non si capisca loro.

Compassionevole e premuroso; nel corso delle mille e passa pagine ci affezioneremo a lui e seguiremo il filo dei suoi pensieri con crescente empatia.

Personaggio simbolo di una Umanità frustrata, rappresentante di un popolo perseguitato, incarnazione dello sguardo disilluso del suo Creatore.

Leopold Bloom percorrerà questa giornata di Giugno a testa bassa, non opponendosi al suo destino di marito tradito, di ebreo deriso e di uomo perdente. Non c’è ribellione o fastidio nelle pieghe dei suoi pensieri, ma una lenta e pigra accettazione.

Colazione irlandese

A colazione con Leopold Bloom

Uova e prosciutto, no. Niente uova buone con questa siccità. Ci vuole acqua fresca pura. Giovedì non è nemmeno giornata per rognone di castrato da Buckley. Fritto nel burro, un zinzino di pepe. Meglio un rognone di maiale da Dlugacz. Aspettando che l’acqua bolla.

In perfetta sincronizzazione con Stephen e la sua colazione con Mulligan ed Haines, il nostro Poldy ( nomignolo che mi piace veramente tanto 🙂 e che gli darà Molly ) si sveglia, va in cucina a preparare la prima colazione alla moglie Molly, che si attarda assonnata, a letto, coccola la gatta e poi esce a comprare il rognone di maiale ( molto poco Kosher ).

Il monologo interiore di Leopold Bloom, seguendo la concezione Bergsoniana per cui gli istanti non si dipanano in linea retta, ma si dilatano e si restringono a seconda dei percorsi mentali della persona, ci porta su differenti piani temporali e con immediatezza percettiva ci introduce nei ricordi più personali del Personaggio.

La prima scena che Joyce ha scelto per presentarci il suo Ulisse è significativa.

Un uomo premuroso, che si appresta a preparare la colazione per la moglie, che tranquillamente si fa servire.

I canoni famigliari vengono ribaltati, così come saranno stravolte tutte le regole del romanzo classico.

La ninfa Calypso

Ninfa al bagno

Questo episodio è stato dedicato da Joyce alla ninfa Calypso.

Trovare un parallelismo tra Molly e Calypso è pressochè impossibile. La Ninfa trattiene per sette anni Odisseo nella sua isola di Ogigia, perchè è innamorata. Molly, per contro, non vorrebbe mai che Poldy rimanesse a casa, in quanto, nel pomeriggio, attende il suo amante: l’impresario Boylan.

Troviamo una sorta di fil rouge che lega Bloom alle vicende di Odisseo, in un piccolo quadretto che Leopold dice sia appeso sopra il loro letto. La Ninfa al bagno.

Metempsicosi

Fammi vedere – disse lei. Ci ho messo un segno. C’è una parola che vorrei chiederti.

Inghiottì una sorsata di tè dalla tazza che reggeva non dalla parte del manico e dopo esseresi pulita rapidamente i polpastrelli sulla coperta cominciò a cercare nel testo con una forcina fino a quando non arrivò alla parola.

“Mette cosa?” chiese lui.

“Qui” disse lei. ” Cosa significa?”.

Lui si chinò e lesse vicino alla lucina unghia della moglie.

” Metempsicosi?”

” Che cosa si mette?”

” Metempsicosi” ripetè lui aggrottando le ciglia ” È greco: dal greco. Significa trasmigrazione delle anime”.

“Oh che palle !” disse lei ” Ma parla come mangi!”.

Dopo averle preparato la colazione, portato la posta e letto la lettera della figlia Milly, Leopold cerca di istruire il grezzo e ruvido intelletto della moglie, proponendoci uno dei dialoghi più divertenti del romanzo; ovviamente sotto le semplici parole, vi è un mondo di simboli ed allusioni che faremo finta di aver compreso 😉

Leopold Bloom entrerà nella vostra vita per non uscirne più, è e sarà sempre un Personaggio che amerete con tutte le sue manie e piccolezze di uomo normale.

Troveremo Poldy che, uscendo dalla latrina, dove ci descrive con precisione ogni suo movimento intestinale, mentre legge il giornale, dovrà andare al Funerale del suo amico Dignam.

Ma questo succederà Venerdì prossimo.

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Queste briciole di curiosità vi aiuteranno a comprendere un po’ meglio le vicende che seguiranno, rendendo più divertente questo nostro viaggio insieme a Joyce.

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#divertirsiconjoyce si può

Se volete, qui trovate il Primo, Secondo e Terzo Episodio

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Vi aspetto Venerdì prossimo per continuare il cammino

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮3

Terzo Episodio dell’Ulisse – Stephen Dedalus ed il Flusso di Coscienza

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Buongiorno Readers!

Eccoci al primo vero monologo interiore, al stream of consciousness, consistente nella libera rappresentazione dei pensieri di una persona così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi.

In compagnia dei Pensieri solipsistici di Stephen Dedalus e del suo intricato Labirinto mentale, attraversiamo la Spiaggia di Sandymount, la spiaggia più larga di Dublino.

Sandymount

Ineluttabile modalità del visibile: almeno questo se non altro, il pensiero attraverso gli occhi. Sono qui per leggere le segnature di tutte le cose, uova di pesce e marame, la marea avanzante, quella scarpa rugginosa

incipit terzo episodio

Stephen Dedalus andando verso la città, passa dalla spiaggia e camminando medita…

Su ciò che non si può evitare, sulla forma, opposta alla sostanza.

La morte della madre, la ricerca del padre, la miseria morale e materiale dell’Irlanda, l’artista ribelle sono i temi più riconoscibili, con un sottofondo ermetico riconducibile ad una ricerca di dialogo personale con Dio.

Stile e Linguaggio

Mentre l’anarchia sintattica dei suoi pensieri mira a depistare il Lettore, gli strati di ricordi e le associazioni mentali, coscienti e subcoscienti, portano a galla tutta la poetica di Joyce.

Il crollo delle strutture narrative tradizionali porta Joyce a ricercare un linguaggio nuovo, sofisticato, come richiede la mente poliedrica di un artista come Stephen Dedalus.

Le parole devono trasmettere immagini, sensazioni, come lampi neurologici e questo si realizza attraverso frasi brevi e discontinue, cambi di scenari temporali e spaziali, un lessico colorato e multilingue.

Il monologo di Stephen Dedalus stravolge la normale percezione di lettura.

Il confine tra realtà e fantasia si annulla e crea quel sottile straniamento che incanta il lettore; non nascondo che la tecnica narrativa risulta ostica al primo impatto, poi, lasciandosi trasportare dal flusso di visioni, più o meno percepite, la corrente vi trascinerà!

Chi è Proteo?

Il mutevole Proteo, simbolo del mimetismo di Joyce

Getto da me quest’ombra finita, ineluttabile umana forma, la richiamo a me. Infinita, sarebbe mia, forma della mia forma? Chi mi vede qui? Chi mai dovechessia leggerà queste parole scritte? Segni in campo bianco.

nella mente di Stephen Dedalus

Proteo è una divinità greca, figlio di Oceano e Teti, con il dono di saper vedere nel futuro e di poter mutare aspetto e forma in ogni momento. Questo mimetismo viene sfruttato da Proteo ogni qualvolta riceve da qualcuno la richiesta di prevedere ciò che dove ancora accadere. Proteo non accettava questo suo talento. Nel quarto libro dell’Odissea di Omero, Menelao narra a Telemaco di come egli sia riuscito con la forza, a farsi predire gli eventi futuri dal Dio Proteo.

Stephen Dedalus si interroga sulla mutevolezza della forma attraverso la Vista, ricordando la concezione Pansofistica del mistico tedesco Jakob Böhme (1575-1624) e l’empirismo aristotelico.

Dietro la figura di Proteo si mimetizza Joyce stesso; Stephen Dedalus rappresenta quella fase esistenziale che vede l’Autore nella sua giovane ribellione artistica. La sua Opera Ritratto dell’artista da giovane ci introduce la figura di Stephen, alter-ego dello stesso scrittore.

La storia Irlandese

Tra le righe del monologo interiore del nostro moderno Telemaco, si trova una riflessione importante sulla storia irlandese.

Viene ricordato Kevin Egan, pseudonimo di Joseph Casey, un ribelle irlandese espatriato e definito “anitra selvatica”, soprannome dato a tutti gli esuli politici irlandesi.

Guardando il Forte Pigeon House, Stephen rivive la prigionia di J. Stephens che, secondo la leggenda, riuscì ad evadere travestito da donna.

Pigeon House

Joyce auspica l’emancipazione dell’Irlanda dal dominio inglese e riesce nell’impresa di produrre il primo Poema epico della sua Nazione.

Voi trovate oscure le mie parole. L’oscurità è nelle nostre anime, non vi pare?

stephen Dedalus
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Vi lascio con un mio personalissimo pensiero…

Leggendo questo episodio si rischia di sentirsi mortificati dai molteplici richiami filosofici, storici, letterari, teologici…

Non lasciatevi schiacciare dalla mole di note e noticine che vi servirebbero per capire tutto! Respirate ed immergetevi nella mente di Stephen, senza se e senza ma, solo così potrete divertirvi!

Qui trovate qualche briciola per continuare il cammino …

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Perchè #divertirsi con Joyce si può !!

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Vi aspetto Venerdì prossimo

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮2

Buongiorno Readers !!

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Secondo Episodio dell’Ulisse

Eccoci al secondo appuntamento con l’Ulisse di Joyce.

” Parlami,o Musa, dell’uomo versatile e scaltro che andò vagando tanto a lungo, dopo che ebbe distrutto la sacra roccaforte di Troia. Egli vide le città di molti uomini e ne conobbe i costumi: soffrì molte traversie in mare cercando di salvar la sua vita e il ritorno dei compagni. Ma neppure così i compagni li salvò, sebbene lo desiderasse e lo volesse. Morirono per le loro colpe e follie, quegli insensati: ché mangiavano i buoi del sole Iperione. E il dio gli tolse il ritorno”.
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INCIPIT ~Odissea di Omero

Il ritorno è il tema centrale dell’Ulysses

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I nostri personaggi si vivono, si intrecciano, si studiano, mentre la loro giornata trascorre in previsione del Ritorno. 

Il Ritorno è il Leitmotiv di tutta l’opera. Ritorno dal passato, che anima i pensieri dei nostri personaggi; ritorno al presente, a sè stessi, alla contingenza; ritorno a Casa, luogo pregno di tutti gli intrecci che i protagonisti, assieme alla moltitudine di posti, persone, discorsi, pensieri che hanno animato la giornata, sono diretti.

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Dublino, statica e decadente funge da teatro e qui i nostri eroi moderni incastrano pensieri passati con presente e futuro, in un dialogo continuo con la Storia, la Religione e la Filosofia. Leopold Bloom è il nostro Odisseo che con incertezza e gentilezza mostra la fragilità dell’epoca moderna.

James Joyce

Struttura dell’Opera

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La Struttura dell’Opera

La struttura di questa Opera la suggerisce Joyce inviando a Carlo Linati uno schema che fungesse da chiave interpretativa alla ” enorme mole e alla più che enorme complessità del suo romanzo mostruoso”.

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3 PROTAGONISTI ➡️Leopold ~ Stephen~~Molly

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3 SEZIONI ➡️ I ~ II ~ III

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SEZIONE I ➡️ 3 EPISODI ~ Protagonista Stephen .

Telemaco ~ Nestore ~ Proteo 

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SEZIONE II ➡️ 12 EPISODI ~ Protagonista Leopold Bloom .

Calipso, Lotofagi, Ade, Eolo, Lestrigoni, Scilla e Cariddi, Rocce erranti, Sirene, Ciclopi, Nausicaa, Armenti del sole, Circe.

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SEZIONE III ➡️ 3 EPISODI Protagonista Molly.

Eumeo, Itaca, Penelope.

Da notare l’ossessione di Joyce per il numero TRE e per tutti i significati esoterici dei numeri che si susseguono nella mente matematica e massone di Leopold Bloom. Ogni numero ha un proprio significato ed il significato cabalistico ci dona un’ulteriore prospettiva, nella visione già enigmatica di questo Capolavoro.

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Tre Persone comuni alle prese con le vicende quotidiane, prototipi dell’Umanità alla ricerca del senso della vita e della morte, in un fiume di pensieri ed emozioni; la perfetta rappresentazione teatrale dell’Uomo.

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Secondo Episodio

2º EPISODIO della prima sezione. 

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Quando

H 9/10 del mattino.

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Con Chi

Protagonista Stephen Dedalus e Mr. Deasy, Preside della scuola, scozzese, nazionalista, filobritannico e antisemita.

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Dove

Scuola di Dalkey Avenue _ Località sul mare, presso Summerfield.

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Storia

Stephen insegna Storia, che per lui rappresenta un incubo dal quale vorrebbe svegliarsi.

Dalkey teatro del secondo episodio dell’ulisse di Joyce

Mentre in classe le vicende si susseguono, noi lettori abbiamo la possibilità di guardare tutto dal punto di vista delle associazioni mentali di Stephen; il flusso di coscienza, il percorso mentale che segue il nostro protagonista al di là delle contingenze.

” – Pirro, professore? Pireo, un molo.
Tutti risero. Alta inamena malevola risata. Armstrong volse lo sguardo ai compagni, profilo di una stolida gaiezza. Tra un momento rideranno più forte, consci della mia scarsa autorità e delle rette che i loro babbi pagano”.

Stephen dedalus in classe
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Lo Stipendio

Troviamo poi Stephen che riscuote il suo stipendio nello studio di Mr Deasy.

” – Tre e dodici, disse. Credo che troverà che il conto torna”. 

Mr Deasy
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? Il preside chiederà a Stephen un favore che sarà causa di futuri accadimenti:

– A proposito, disse Mr Deasy. Lei può farmi un favore, Mr Dedalus, con qualcuno dei suoi amici letterati. Ho qui una lettera per la stampa…..[…]

Questa lettera, che parla dell’afta epizootica del bestiame, s’intreccia con la corsa di cavalli e con il giornale dove lavora Leopold Bloom come pubblicista.

L’antisemitismo delle comparse dell’Ulisse

? Il dialogo che segue è sicuramente quello che stupisce per intolleranza e parzialità

– Mi stia bene a sentire Mr Dedalus, disse. L’Inghilterra è nelle mani degli ebrei. In tutte le posizioni più in vista: la finanza, la stampa. Ed essi sono il sintomo della decadenza di una nazione. Ovunque si radunino divorano la forza vitale della nazione. L’ho visto venire in questi anni. Come è vero che noi stiamo qua i mercanti ebrei sono già intenti alla loro opera di distruzione. La vecchia Inghilterra sta morendo”.

Mr Deasy

In queste parole, nel secondo episodio, c’è tutta la marea bigotta e antisemita che investirà Leopold Bloom. Per tutta la giornata il nostro protagonista si troverà ad affrontare allusioni, più o meno palesi, sulle sue origini ebraiche intente a mortificare la dignità di Bloom…..come ne uscirà??

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Una risposta stupenda e tra le più rimarchevoli di Stephen Dedalus chiuderà la bocca all’antisemitismo borghese di Mr Deasy:

” – Un mercante, disse Stephen, è uno che compra a poco e rivende a molto, ebreo o gentile che sia, no?”.

Storia Religione Filosofia

Tra queste pagine del Secondo Episodio troviamo la frase più citata di Joyce, pronunciata da Stephen Dedalus mentre dialogava con il Preside della scuola, prototipo del bigotto filisteo razzista:

– Le vie del creatore non sono le nostre vie, disse Mr Deasy. Tutta la storia si muove verso un’unica grande meta, la manifestazione di Dio.
Stephen accennò col pollice alla finestra dicendo :
-— quello è Dio.
Urrà! Ahi! Fiuuuu!
— Che cosa? Chiese Mr Deasy.
— Un urlo per la strada, rispose Stephen, alzando le spalle”.

stephen e mr deasy nel secondo episodio della primasezione dell’ulisse
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Queste briciole di curiosità vi aiuteranno a comprendere un po’ meglio le vicende che seguiranno, rendendo più divertente questo nostro viaggio insieme a Joyce.

Per chi vuole ripercorrere il primo episodio lo trova Qui

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#divertirsi con Joyce si può

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Vi aspetto Venerdì prossimo per continuare il cammino

╰☆ Il Venerdì con Joyce ☆╮1

Stephen Dedalus

Stephen Dedalus nel primo episodio dell’Ulisse
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Buongiorno Readers !

Zaini in spalla e pronti a conoscere la Dublino dell’Ulisse di Joyce.

Si parte per un viaggio semi-serio tra le pagine di un libro enigmatico ed affascinante, che merita tutta la sua Fama

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La mappa di lettura

Siamo a Dublino, nel 1904, giovedì 16 Giugno. Giorno in cui Joyce conoscerà sua moglie

Quel giorno il giornale ( Evening Telegraph ) riporta tre notizie principali di cui discuteranno i vari personaggi durante tutta la giornata; La corsa dei cavalli nella Ascot Gold Cup, l’incendio di un battello americano, la gara automobilistica ad Homburg, in Germania.

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Personaggi principali: Stephen Dedalus ( Telemaco il figlio di Ulisse) 22 anni, intellettuale, insegna storia alla Dingy’s School, irlandese, poeta e terribilmente sporco. Leopold Bloom ( Ulisse ) 38 anni, pubblicitario, ebreo non praticante, materialista, massone, dall’indole mite. Marion Bloom ( Penelope ) o Molly, moglie di Leopold, cantante, adultera, ci svelerà solo all’ultimo episodio la particolarità dei suoi percorsi mentali. .

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Le loro vite, come quelle di un folto ed eterogeneo gruppo di comparse, si incroceranno ed intersecheranno in questa incredibile giornata, dando vita al romanzo moderno per eccellenza.

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Ogni Episodio uno stile narrativo differente, dal flusso di coscienza alla parodia giornalistica; non sempre facile, spesso ironico, ma costantemente ermetico.

Si Comincia

Prima pagina

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Dove siamo? Nella Baia di Dublino, a Sandycove, nella Torre Martello, l’omphalos ( l’ombelico del mondo ).

oggi la Torre Martello è un piccolo museo visitabile
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Con chi? Stephen Dedalus con i suoi coinquilini, Buck Mulligan studente di medicina moderatamente antipatico e Haines studente inglese in visita a Dublino.

“ Si fermarono mentre Haines contemplava la torre finché disse: Piuttosto desolata d’inverno, direi. Martello la chiamate?
Le ha fatte costruire Billy Pitt, disse Buck Mulligan, quando i francesi correvano il mare. Ma la nostra è l’omphalos.
Qual è la sua idea di Amleto? Domandò Haines a Stephen.
No, no, gridò Buck Mulligan dolorante. Non sono all’altezza di Tommaso d’Aquino e delle cinquantacinque ragioni che ha inventato per sostenerla. Aspetti che mi sia messo qualche punta in corpo.”

pag. 25 dell’ulisse di joyce – ed. oscar mondadori 1984

Una mattina a colazione

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Dopo una bella colazione a base di pane, burro, miele, uova, the e latte, i tre si incamminano verso la spiaggia per un bel bagno in mare( unico ad evitare una bella nuotata purificante, è Stephen ) ed il tono dei discorsi oscilla tra l’ironico e l’intellettuale, mescolando lo stile narrativo semplice al monologo interiore.

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Ho riportato questo piccolo estratto proprio perché evidenzia la vena divertita, la sottile ironia che riveste le parole di Joyce. I suoi personaggi principali vengono derisi, ridicolizzati, osteggiati dalle comparse, portandoci a studiare ogni loro mossa e pensiero.

Lungo il viaggio percorreremo le strade del loro inconscio, ci vestiremo dei loro tormenti e costruiremo loro una casa nel nostro mondo dell’immaginario per non abbandonarli più.

Il rimorso di coscienza

In questo primo incontro con il mondo immaginifico di Joyce, troviamo subito la danza della contrapposizione, la vena sarcastica e provocatoria della sua penna.

Stephen ha negato , sul letto di morte della madre, la preghiera tanto attesa …… – Angenbite of inwit – il rimorso di coscienza lo attanaglierà per sempre e lo porterà ad avere una visione sempre molto cupa e tormentata dell’avvenire.

Proprio questo rimorso di coscienza sarà la base dello scherno cosi tanto gradito a Buck Mulligan e motivo per cui tanto antipatico a noi lettori empatici….

Divertente anche lo scambio di battute che i nostri tre personaggi hanno sulle teorie di Stephen dell’Amleto di Shakespeare.

Puah! disse Buck Mulligan. Ci siamo svezzati da Wilde e dai paradossi. È semplicissimo. Dimostra con l’algebra che il nipote di Amleto è nonno di Shakespeare e che lui stesso è il fantasma di suo padre.

Amleto, principe di Danimarca, da un dipinto di Kaufmann del 1789

Il dibattito su Shakespeare non si conclude in questo episodio, ma vedrà un suo prosieguo più in là nella giornata. La poetica shakesperiana, la sua interpretazione, le analogie e le trasposizioni sono un punto focale nel flusso narrativo di Joyce e diverranno fonte di un acceso dibattito, che vedrà Stephen Dedalus come protagonista.

Il Sogno

– Ha delirato tutta la notte di una pantera nera, disse Stephen. Dov’è la fonda del suo fucile? – un miserabile pazzo, disse Mulligan. Hai avuto fifa?

pag. 7 dialogo tra Stephen e mulligan, parlando di haines

Riguardo questo sogno le supposizioni sono molteplici.

Si dice che lo stesso Joyce abbia vissuto l’episodio descritto. Fu proprio lui la vittima ( sfiorato da una pallottola ) di questo pericoloso incubo, quando condivise le stanze di Torre Martello con due suoi conoscenti.

Nabokov invece, ci sottolinea questo passaggio, mettendolo in stretto contatto con il sogno che farà Stephen Dedalus ( un orientale che gli offriva una donna ) ed anche Bloom ( che aveva fatto un sogno orientale con Molly vestita alla turca tra le gualdrappe del mercato degli schiavi ).

Qui ci addentriamo in quel fosco e fumoso territorio delle interpretazioni, tanto caro ad una parte della critica letteraria, ma che io eviterò, perchè ritengo che sia un ambito in cui solo i veri esperti la debbano fare da padroni.

Il mio piccolo, limitato ed umile intento è avvicinare l’Ulisse ai Lettori comuni, che hanno voglia di leggere questa favolosa Storia, senza lasciarsi condizionare da un’apparato scolastico intimorente.

Spero di aver seminato qualche briciola di curiosità …..

A venerdì prossimo

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