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╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮11

Undicesimo Episodio dell’Ulisse di Joyce : Sirene

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Eccoci con l’appuntamento del Venerdì interamente dedicato a Joyce e con l’Episodio più musicale dell’intero libro.

Joyce è un profondo conoscitore della musica e della sua struttura ritmica, tenore per diletto e per passione, frequenta teatri e concerti; in queste particolari pagine le parole seguono un pentagramma immaginario e i neologismi hanno un suono onomatopeico.

Bronzo accanto a oro udirono i ferrei zoccoli, acciai-sonanti.

Impertnt tntntn.

Schegge, levando schegge dall’unghia rocciosa schegge.

Orrore! E oro arrossì ancora.

Una nota roca di piffero la sbloccò.

11° episodio

Dove siamo e dove stiamo andando…

Sono le H 16

Questo episodio si svolge nella Sala da Concerto dell’ Ormond Hotel di Dublino

Personaggi : Miss Kennedy e Miss Douce, le due (Sirene) bariste, Bloom, Simon Dedalus, il redattore sportivo per l’ippica Lenehan, l’avvocato Richie Goulding, Boylan, Padre Cowley, il pingue Ben Dollar, Mr Lidwell, un avvocato che corteggia Miss Douce, il commerciante di tè Tom Kernan ed altri personaggi minori.

Ormond Hotel

Bloom decide di andare proprio in questo albergo a scrivere la lettera di risposta alla dattilografa Marta, dopo aver comprato la carta da lettere.

Tutto l’undicesimo episodio è intriso di ricordi, pensieri, rimpianti amorosi.

Le due sensuali sirene, bariste che intrattengono gli avventori del bar, ricordano a Leopold Bloom le sue donne.

Le sirene ammiccano e scherzano con ogni cliente, anche con Blazes Boylan e Lenehan, prima che il conquistatore scappi per il suo incontro segreto.

Boylan, che ha un appuntamento galante alle h16 proprio con Molly , moglie di Bloom, sarà il centro dei pensieri ed entrerà prepotentemente nel flusso di coscienza di Leopold, come una nota stridente e stonata.

Bloom sentì un esile suono. Se n’è andato. Lieve singulto d’alito. Bloom sospirò sui silenti fiori blu. Tintinnante. Andato. Tintinnio. Senti.

Ogni frase ricorda una cadenza musicale, si va dalla toccata e fuga , al minuetto; ogni citazione riguarda una canzone, tutte le allusioni hanno un sottofondo ritmato.

Per Bachelor’s tintinnava calessobalzante Blazes Boylan, scapolone, in pieno sole, in pieno calore, lucide terga di giumenta al trotto, con schiocco di frusta, su molleggianti gomme: abbandonato, caldoseduto, Boylante d’impazienza, ardentardito. Corna. Prudon le? Corna. Prudon le? Coccorna.

Un grandioso Pentagramma, tutto è fluido, osmotico, modulabile.

Nella sala c’è un pianista e si trovano ad invitare Simon Dedalus a cantare, mentre Padre Cowley e ben Dollar si divertono a spettegolare alle spalle di Leopold e di sua Moglie.

La romanza di Flotow e l’aria M’apparì

Ach! so fromm, ach! so traut (M’apparì tutt’amor) Lyonel

Martha è un’opera di gusto elegante e di stile francese. Flotow era francese nella sua formazione musicale, come lo erano sia le origini della trama sia la partitura di questo lavoro. La melodia tradizionale irlandese The Last Rose of Summer, inserita nel II atto, fu una geniale idea.

È la Marta. Coincidenze. Sto proprio per scrivere. L’aria di Lionello. Bel nome che hai. Non posso scrivere. Accetta il mio piccolo reg. Toccare del cuore e quelle della borsa anche. È una. Ti ho chiamato ragazzaccio. Però il nome: Marta. Che stranezza! Oggi.

L’amore romantico di Lyonel per Lady Harriett, ricorderà a Bloom il languore di una passione travolgente e corrisposta e saranno diverse le assonanze tra i due personaggi, tanto che Leopold si identificherà con il giovane Lionello.

Dopo Dedalus, Kernan convince Ben Dollar a cantare una canzone patriottica The Croppy boy

“Good men and true in this house who dwell,
To a stranger bouchal* I pray you tell:
Is the priest at home, or may he be seen?
I would speak a word with Father Green.”

Croppy” è il soprannome dato ai ribelli irlandesi del 1798; significa “taglio corto dei capelli” perché, secondo George Denis Zimmerman (in “Songs of Irish Rebellion 1780-1900” -1966 ) i ribelli volevano emulare gli antichi romani al tempo della Repubblica, così come facevano i coevi rivoluzionari francesi.

Questo 11° Episodio è l’espressione più importante della correlazione tra la poetica di Joyce e la musica.

Joyce ricerca trasversalmente tutte le possibilità sonore che la lingua gli concede e a ” reggere le fila della narrazione, in certi punti, non è più una grammatica delle parole ma una semantica dei suoni “ come sostiene Terrinoni in Introduzione agli episodi.

Bloom esce dall’Hotel Ormond per riuscire finalmente a concentrarsi sulla sua lettera amorosa e si dirige verso la Taverna di Kiernan…ma questo accadrà nel 12° Episodio 😉

Vi aspetto la prossima settimana con l’episodio più scorretto dell’intero libro… e ricordatevi…

#divertirsiconjoyce si può !

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮10

Decimo Episodio dell’Ulisse di Joyce : ROCCE ERRANTI o Simplegadi

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Eccoci con l’appuntamento interamente dedicato a Joyce

? Siamo arrivati al punto centrale del libro, all’Episodio che disegna la mappa del percorso di lettura e ci indica la strada da percorrere ….

Cerchiamo di capire perchè Joyce abbia dedicato questo decimo episodio alle Simplegadi.

Simplegadi

Le Simplegadi sono, nella mitologia greca, un gruppo di isole, note anche come Isole Cianee, all’ingresso del Ponto Eusino. Si narrava che queste isole si scontrassero continuamente fra loro (da qui il nome), costituendo così un pericolo per i marinai.

⛰ Il parallelismo tra la mitologia ed i nostri personaggi dell’Ulisse di Joyce si può semplificare con l’azione in sè e con la sua metafora: l’ERRARE per la città, il vagabondare del pensiero e dello spazio, il seguire un percorso apparentemente casuale e caotico, che in realtà svela una sua perfetta logica. .

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Joyce, maestro dell’inganno, ci consegna un episodio diviso in 18 sottoparti ( stesso numero degli episodi di tutto il libro ) ed un epilogo corale.

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Ogni spezzone è indipendente dall’altro, ogni interludio rappresenta una parte della mappa, tutti si incrociano, ma si sfiorano senza toccarsi…

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Ma dove siamo rimasti?

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Sono le h 15 di una splendida giornata , precisamente il giovedì 16 Giugno 1904.

.?? Percorriamo le strade di Dublino assieme ad una cinquantina di personaggi. .

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Lo stile è lineare, fluido, si riescono a distinguere i vari momenti di sincronizzazione tra i personaggi… tutto è liquido come il fiume Liffey… tutto scorre senza barriere, tutto è istinto intellettivo, come libere sinapsi .

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Con il padre gesuita Conmee percorriamo a piedi ed in tram un tratto della Dublino da assaporare e con l’arrogante viceré, governatore d’Irlanda, le strade si affrontano in vettura, per osservare con il giusto distacco la quotidianità dei sudditi. ‍‍

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Incrociamo le sorelle di Stephen Dedalus, che ritornano dal banco dei pegni a mani vuote.

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Incontriamo Stephen che parla con il suo ex insegnante di italiano Almidano Artifoni. ❣️Alle 15 e 15 incominciamo a seguire Boylan che si reca al suo appuntamento galante con Molly.

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Vediamo Bloom che si attarda oziosamente a passare in rivista i libri della biblioteca circolante, soffermandosi sul Capolavoro di Aristotele ed I racconti del ghetto .

OGNI PICCOLA PARTE COMPONE UN PEZZO DEL PUZZLE

La strada, i palazzi, le botteghe sono importanti tanto quanto le persone che le percorrono, ogni piccolo elemento di questa scena corale è lo specchio del Romanzo. .

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Questo Episodio si vive, si guarda, si respira con i polmoni del Popolo irlandese .

Vi aspetto la prossima settimana con la musica di Joyce 😉

#divertirsiconjoyce si può!

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮9

Nono Episodio dell’Ulisse di Joyce: Scilla e Cariddi

Nono Episodio dell’Ulisse di Joyce dedicato a Scilla e Cariddi
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Buon giorno Readers !!

Eccoci di nuovo in compagnia di Stephen Dedalus, in un Nono Episodio spumeggiante, all’insegna del dialogo, del dibattito e del confronto, ambientato nell’illustre luogo del sapere irlandese: la National Library of Ireland.

Sono le H 14

Sia Bloom che Stephen sono diretti alla Biblioteca Nazionale d’Irlanda, dove si dipana tutto l’episodio

Personaggi: Stephen Dedalus, Leopold Bloom, il bibliotecario Thomas Lyster capo quacchero, un letterato di nome W.C.Magee noto con lo pseudonimo di John Eglinton, un altro bibliotecario di nome Mr Richard Best ( il cui cognome favorirà un gioco di parole che allude al second best bed di Shakespeare ), il poeta George Russel, noto come A.E., infine appare Malachi Mulligan.

Scilla e Cariddi

Scilla e Cariddi

Due enormi mostri marini erano agli opposti dello Stretto di Messina e Odisseo doveva scegliere se cadere nel vortice di Cariddi oppure sfidare le voraci teste di Scilla.

Nel titolo di questo Nono Episodio si può intravedere il Tema centrale che si focalizzerà sull’ Opposto, la Scelta, il Contrappunto.

Queste sono le pagine che in assoluto ho sottolineato di più!

Ho evidenziato pensieri, ho provato ammirazione per tutte le opere citate e quelle intuite, mi sono stupita ed ho provato una profonda gratitudine per ciò che considero un Capolavoro Letterario.

La retorica

Un’arte raffinata, un’espressione del talento intellettivo dell’oratore, che mette in campo tutta la sua Cultura per difendere la sua tesi.

– Tutte queste questioni sono puramente accademiche, oracoleggiò Russell dalla sua ombra. Voglio dire se Amleto sia Shakespeare o Giacomo I o Essex. Discussioni di reverendi sulla storicità di Gesù. L’arte deve rivelarci idee, essenze spirituali senza forma. La domanda suprema circa un’opera d’arte è da quali profondità spirituali essa scaturisca.

Stephen Dedalus discute con fervore ed entusiasmo il problema della paternità.

Le argomentazioni di Stephena a difesa della sua tesi, secondo la quale Shakespeare nell’opera si identifica con il defunto re di Danimarca padre di Amleto e non con quest’ultimo, sono condotte attraverso richiami letterari che dimostrano una conoscenza approfondita delle opere shakespeariane.

I letterati presenti in Biblioteca non condividono la stessa idea di Stephen Dedalus, scatenando così un fervido dibattito oratorio, declinato in tutte le forme della retorica conosciuta.

L’avvelenamento e la bestia con due dorsi che ne fu la causa, lo spettro del re Amleto certo non poteva conoscerli se non fosse stato dotato di conoscenza dal suo creatore.

Stephen
Amleto, principe di Danimarca, da un dipinto di Kaufmann del 1789
Was du verlachst wirst du noch dienen

Ciò che deridi oggi, un giorno ne sarai servo.

Citazione di un proverbio tedesco, particolarmente appropriato nel dibattito che ha luogo nella biblioteca.

Profondamente internazionale, Joyce intervalla la narrazione con frasi e citazioni prese in prestito dalla storia letteraria di altri Paesi.

Frasi belle

Questo libro è costellato da frasi la cui valenza emotiva e filosofica è pregnante e lascia un solco nel cammino della lettura.

Ogni vita è una moltitudine di giorni un giorno dopo l’altro. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli, adulterini. Ma sempre incontrando noi stessi.

Semplicemente sublime

Stephen Dedalus e la Paternità

– Un padre, disse Stephen, lottando contro lo scoramento, è un male necessario.

Stephen nel Nono episodio dell’Ulisse

La paternità in quanto generazione cosciente, è sconosciuta all’uomo. È uno stato mistico, una successione apostolica, dall’unico generatore all’unico generato. Su quel mistero e non sulla madonna che lo scaltro intelletto italiano ha gettato in pasto alle genti d’Europa è fondata la Chiesa e fondata irremovibilmente in quanto è fondata, come il mondo, macro e microcosmo, sul vuoto.

stephen e l’idea di padre

La paternità è una finzione legale.

Le ossessioni di Stephen, i rimorsi di coscienza nei confronti della madre morta, i fantasmi del passato che gli ricordano un difficile rapporto con il padre, tutto si confonde con gli spettri delle opere di Shakespeare, per creare quel fantastico stordimento intellettuale, che incanta e seduce.

Per ricordarci cinicamente che…

È un’era di esausto puttanesimo che brancola verso il suo Dio

Stephen Dedalus

Con questo Nono Episodio siamo arrivati al giro di Boa, esattamente a metà Magnum Opus, non solo letterariamente, ma anche nella sua accezione alchemica, come itinerario di trasformazione della materia prima grezza, in pietra filosofale.

Poldy sarebbe fiero di noi!

Vi aspetto la prossima settimana per camminare lungo le strade di Dublino con tutti i personaggi di Joyce.

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮8

Ottavo Episodio dell’Ulisse di Joyce: Lestrigoni

Ottavo Episodio dedicato ai Lestrigoni dell’Odissea
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Buon giorno Readers !

Eccoci arrivati al Capitolo più mangereccio dell’Ulisse e non a caso Joyce lo dedica ai Lestrigoni incontrati da Odisseo.

Ma chi sono i Lestrigoni?

I Lestrigoni sono un popolo leggendario di giganti antropofagi, che per ordine del loro re, Antifate, distrussero la flotta di Ulisse ed uccisero tutti i marinai infilzandoli con enormi spiedi. Si salvò dalla strage solo la nave dell’eroe, rimasta all’ancora fuori dal porto.

Lestrigoni

Tutto l’Ottavo episodio dell’Ulisse ruota intorno al tema del Cibo; la Fame, non solo fisica, ma anche mentale; la Sensualità dell’atto del mangiare e tutte le varie connessioni sensitive che il cibo sa smuovere.

Fammi vedere come mangi e ti dirò chi sei 

Il pranzo

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Sono le H 13 del 16 Giugno 1904

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Per le strade di Dublino, a sud della colonna di Nelson, Bloom passeggia e si ferma poi a pranzo al Davy Byrne’s Pub

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Personaggi: Leopold Bloom incontra per la strada varie persone a lui note, tra cui una vecchia fiamma Mrs Breen, al pub parlerà con un conoscente dal nome Nosey Flynn ( Joyce gioca sempre con le parole Nosey= curioso) che ovviamente sa tutto di tutti ed un ragazzo cieco.

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Lo stile è lineare e segue il dialogo interiore di Bloom, intrecciato a parti dialogiche che innescano il movimento del ricordo.

Tutte le parole hanno in qualche maniera un rimando al cibo

Bloom: ebreo non osservante e massone

Come se fosse un Puzzle da ricostruire, Joyce dissemina in questo ottavo episodio, diversi pezzi che ci consentono di delineare in modo più completo la figura del nostro Odisseo.

Rete trippe ammuffite gargarozzi attortigliati e sminuzzati. Rompicapo a trovare la carne. Kosher. Mai carne e latte insieme. Igiene la chiamano ora. Digiuno di Yom Kippur pulizie primaverili delle budella. La pace e la guerra dipendono dalla digestione di un individuo. Religioni.

Bloom nell’ottavo episodio

Come abbiamo visto nel quarto episodio, Bloom fa tranquillamente colazione con rognone di maiale cotto nel burro. Tutta la cultura ebraica che consiglia di cibarsi di cibi Kosher, perchè il cibo è nutrimento, non solo del corpo, ma anche dello spirito, viene bellamente ignorata!

Che serataccia di vento quando andai a prenderla c’era quella riunione della loggia per quei biglietti di lotteria dopo il concerto di Goodwin nella sala dei banchetti o dei ricevimenti del municipio.

bloom

Le riunioni delle Logge sono per i soli massoni…

– È nella società, disse

– Ma cosa mi dice! fece Davy Byrne.

– E come, disse Nosey Flynn. Ordine antico libero ed accettato. Luce, vita e amore, perdio. Gli dànno una mano. Me l’ha detto un, ehm, non starò a dire chi.

nel Davy Byrne’s pub

chissà come mai, c’è sempre qualche personaggio che deve parlare e sparlare di Bloom … possibilmente alle spalle….

Sincronie

Il sorriso gli svanì dalle labbra mentre camminava, una nube pesante nascondeva lentamente il sole, ombreggiando la facciata aggrondata di Trinity college.

Durante l’arco della giornata si possono notare delle sincronie tra ciò che attrae l’attenzione di Bloom e ciò che osserva Stephen. Minuzie che acquisiscono un significato solo nel momento in cui le notiamo.

La nube che passa lentamente in cielo viene notata da entrambi i nostri personaggi, trascinando con sè pensieri e riflessioni differenti.

Nessuno è niente.

Questa è proprio la peggiore ora del giorno. Vitalità. Opaca, oscura: odio quest’ora. Mi par d’essere stato mangiato e vomitato.

Bloom

Il pranzo

Davy Byrne’s Pub

Dopo aver chiacchierato con Mrs Breen, una vecchia amica di Leopold ed essersi aggiornato sullo stato di salute di Mina Purefoy, una conoscente comune, che avrebbe partorito da lì a poche ore; Bloom si perde nel suo flusso di pensieri.

In questo Libro da cosa nasce sempre cosa e l’incontro con la sua vecchia fiamma mette in moto nella mente di Bloom ricordi legati al passato felice con Molly e riflessioni sul presente amaro e sgradevole.

Nel frattempo Bloom è entrato nel ristorante rumoroso e sporco di Burton, per uscirne subito e dirigersi verso il pub di Byrne.

Il pranzo di Leopold Bloom

– C’è un tramezzino al formaggio?

– Sì Signore.

Mi piacerebbe anche qualche oliva, se ci fosse. Le preferisco italiane. Un bel bicchiere di borgogna portalo via. Lubrifica. Una bella insalata fresca come un cetriolo. Tom Kernan la sa condire. Ci mette il tocco da maestro. Puro olio d’oliva

bllom a pranzo

Il ragazzo cieco

Uscito dal pub Bloom incontra un ragazzo che svelerà il lato più umano e compassionevole di Leopold.

Un giovanotto cieco era fermo sul marciapiede battendone l’orlo con il bastoncino. Nessun tram in vista. Vuol traversare.

bloom e il ragazzo cieco

Questo giovanotto e la sua cecità invaderà la mente di Bloom, portando il lettore a leggere, incantato, parole dalla splendida e fulgida bontà

Poveretto! Un ragazzo ancora. Terribile. Proprio terribile. Che sogni potrà fare, se non vede? La vita è un sogno per lui. Dov’è la giustizia quando si nasce così?

bloom nell’ottavo episodio

Mano a mano che prosegue la lettura dell’Ulisse ci troviamo sempre più legati a questo bizzarro e umanissimo Personaggio, Leopold Bloom, riscoprendo nei suoi pensieri più semplici, una profonda ed ammirevole Tolleranza.

Vi aspetto la prossima settimana con Stephen e la sua versione tutta personale dell’Amleto!

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#divertirsiconjoyce si Può!!

╰☆ Il Venerdì con Joyce ☆╮6

Sesto Episodio dell’Ulisse : Ade

sesto episodio dell’Ulisse – Ade
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Buongiorno Readers !

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Eccoci al nostro appuntamento con Joyce e tutti i suoi succulenti enigmi. Dopo aver fatto colazione, prima con Stephen Dedalus nella Torre Martello, poi con Leopold Bloom ad Eccles Street, vediamo i nostri protagonisti incamminarsi per le loro normalissime esistenze, incrociando lo sguardo sulla stessa nuvola di passaggio…

Stephen, passando dalla spiaggia di Sandymount, si recherà alla redazione del giornale; Leopold, dopo un bagno ristoratore, segue in carrozza il corteo funebre di Patrick Dignam.

Per queste strade si incroceranno, inconsapevolmente, più volte.

Odisseo nell’Ade incontra Tiresia e conoscerà il suo destino
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Il nostro viaggio con l’Ulisse di Joyce ci porta a leggere pagine tristi, dense di speranze sfumate, di vite mai vissute.

L’Episodio è dedicato all’Ade di Omero, ma il confronto con il nostro Ulisse è sconfortante. Odisseo conoscerà nell’Ade il suo destino e quello dei suoi compagni, mentre per Bloom la discesa nel Regno dei morti è l’ennesima riprova della sua limitatezza.

Leopold Bloom ricorda con dolore la perdita del padre e del figlio Rudy

In queste pagine la morte riveste ogni spiraglio di realtà, dai ricordi, ai palazzi decadenti, ai discorsi su persone ed eventi luttuosi… tutto è frustrazione, dolore, perdita; al centro di questo mondo paralizzato, vi è Leopold Bloom e la sua inadeguatezza, che lo porterà a dissolvere i suoi contorni con la spettralità del suo isolamento.

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Sesto episodio: cominciamo dall’inizio.

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H 11 del mattino

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A partire dalla casa di Dignam in Newbridge Avenue 9 a Sandymount, fino al cimitero di Glasnevin

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Protagonisti: Leopold Bloom, Martin Cunningham, un brav’uomo cortese e raffinato, Mr Power e Simon Dedalus, padre di Stephen; tutti amici di Paddy Dignam, morto presumibilmente per un eccessiva dose di alcool; riuniti nella stessa carrozza del corteo funebre. Intorno a questo episodio ruotano altri personaggi secondari, come Joe Hynes il cronista.

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Lo stile narrativo di questo episodio è fluido e scorrevole. La terminologia religiosa è declinata con un un registro farsesco. I dialoghi ed il monologo interiore di Bloom si alternano con una cadenza armoniosa.

Mr Bloom spostò lo sguardo dai suoi baffi iracondi al volto mite di Mr Power e agli occhi e alla barba, col suo grave tremito, di Mr Cunningham. Uomo caparbio rumoroso. Pieno di suo figlio. Ha ragione. Qualcosa da lasciare in retaggio. Se il piccolo Rudy fosse vissuto. Vederlo crescere. Sentire la voce in casa. A passeggio accanto a Molly con la divisa di Eton. Mio figlio.

Questi i pensieri che tormentano Leopold Bloom durante il viaggio verso cimitero.

Il rapporto padre/figlio investe una parte importante nel sottomondo psicologico di Bloom. Il figlio è morto prematuramente a 11 giorni dalla nascita ed il padre è morto suicida con una dose di veleno.

La percezione che Leopold abbia bisogno di trasferire l’amore paterno su Stephen Dedalus diverrà sempre più prepotente nel prosieguo della giornata.

Joyce

Tra battute poco eleganti e i commenti riguardanti fatti di cronaca dublinese, il gruppetto di amici palesa una forte inclinazione antisemita che acuirà il senso di inferiorità che assilla Bloom e ci delinea un prototipo di Antieroe per eccellenza, simbolo di ogni decadenza.

- Affogare Barabba! urlò Mr Dedalus. Cristo volesse che ci fosse riuscito!

Simon Dedalus schernisce con cattiveria Reuben J.Dodd, usuraio ebreo, il cui figlio è quasi morto annegato. Bloom cerca di arginare le offese razziali, intervenendo nel racconto, ma viene messo a tacere.

Giudizi e pregiudizi

– Ma peggio di tutti, disse Mr Power, è chi si toglie la vita.

Martin Cunningham tirò fuori di scatto l’orologio, tossì e lo rimise a posto.

– La vergogna più grande che ci possa essere in una famiglia, aggiunse Mr Power.

– Pazzia momentanea, naturalmente, disse decisamente Mr Cunningham. Dobbiamo vedere la cosa con un po’ più di comprensione.

– Si dice che chi lo fa è un vigliacco, disse Mr Dedalus.

– Non sta a noi giudicare, disse Martin Cunningham.

Mr Bloom, in procinto di parlare, richiuse la bocca. I grandi occhi di Martin Cunningham. Ora guarda altrove. Persona umana e comprensiva. Intelligente. Assomiglia a Shakespeare di viso. Sempre una buona parola. Non perdonano qui né il suicidio né l’infanticidio. Rifiutano la sepoltura cristiana. Si usava infilargli un palo di legno nel cuore dentro la fossa. Come se non fosse già spezzato

Questo corrosivo scambio di battute mette in luce la totale diversità di Leopold Bloom rispetto ai presenti.

Ebreo di nascita, battezzato in seno alla Chiesa protestante ed infine divenuto cattolico solo per poter sposare Marion Tweedy.

Il padre morto suicida, sarà per Bloom fonte di vergogna ed origine di un baratro che la morte del figlio renderà più profondo. Outsider per destino, fantasma di una umanità laica, gentile e compassionevole.

Il suo Giudaismo latente e il suo finto cattolicesimo, lo marchia e lo esilia. Esule, come lo stesso Joyce a Trieste, in una Società di conformisti.

Cimitero monumentale di Glasnevin Dublino nel sesto episodio dell’Ulisse

«Trovati nel letto
del fiume attaccati ai giunchi»

Interessante l’allusione a Shakespeare e alla sua Ofelia, simbolo di un amore devoto e folle; morta suicida per annegamento … che ricorda il figlio di J. Dodd e il padre di Bloom.

Un Mistero mai svelato…

Ma chi è quello spilungone laggiù col macintosh? Chi è vorrei sapere? Pagherei qualche cosa per sapere chi è. Spunta fuori sempre qualcuno che non ti sognavi neanche. Uno potrebbe vivere nel suo buco solo tutta la vita.

l’uomo con il macintosh nel sesto episodio dell’Ulisse di Joyce

L’uomo con il macintosh si affaccerà tra le pieghe di questa giornata, altre 11 volte, tutte in contesti differenti, lasciando dietro pochi piccoli indizi per decifrarne l’identità.

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Sono molteplici le affermazioni che vedono in questa figura misteriosa l’alterego di Joyce – come sostiene Nabokov – ma sono intriganti anche le supposizioni che vedono in questa figura indecifrabile la rappresentazione dell’ignoto, dell’inconscio; argomento caro a Joyce ed al massone ed alchimista Bloom.

A voi la parola e alle conclusioni che trarrete a fine lettura…

Per oggi le briciole si sono moltiplicate e gli enigmi divenuti meno fumosi…

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Vi aspetto Venerdì prossimo con un divertentissimo 7° episodio, che vedrà Bloom alle prese con il linguaggio giornalistico e tutte le sue declinazioni.

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#divertirsiconjoyce si può !!

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮2

Buongiorno Readers !!

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Secondo Episodio dell’Ulisse

Eccoci al secondo appuntamento con l’Ulisse di Joyce.

” Parlami,o Musa, dell’uomo versatile e scaltro che andò vagando tanto a lungo, dopo che ebbe distrutto la sacra roccaforte di Troia. Egli vide le città di molti uomini e ne conobbe i costumi: soffrì molte traversie in mare cercando di salvar la sua vita e il ritorno dei compagni. Ma neppure così i compagni li salvò, sebbene lo desiderasse e lo volesse. Morirono per le loro colpe e follie, quegli insensati: ché mangiavano i buoi del sole Iperione. E il dio gli tolse il ritorno”.
~~~~~~ ~~ ~~

INCIPIT ~Odissea di Omero

Il ritorno è il tema centrale dell’Ulysses

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I nostri personaggi si vivono, si intrecciano, si studiano, mentre la loro giornata trascorre in previsione del Ritorno. 

Il Ritorno è il Leitmotiv di tutta l’opera. Ritorno dal passato, che anima i pensieri dei nostri personaggi; ritorno al presente, a sè stessi, alla contingenza; ritorno a Casa, luogo pregno di tutti gli intrecci che i protagonisti, assieme alla moltitudine di posti, persone, discorsi, pensieri che hanno animato la giornata, sono diretti.

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Dublino, statica e decadente funge da teatro e qui i nostri eroi moderni incastrano pensieri passati con presente e futuro, in un dialogo continuo con la Storia, la Religione e la Filosofia. Leopold Bloom è il nostro Odisseo che con incertezza e gentilezza mostra la fragilità dell’epoca moderna.

James Joyce

Struttura dell’Opera

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La Struttura dell’Opera

La struttura di questa Opera la suggerisce Joyce inviando a Carlo Linati uno schema che fungesse da chiave interpretativa alla ” enorme mole e alla più che enorme complessità del suo romanzo mostruoso”.

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3 PROTAGONISTI ➡️Leopold ~ Stephen~~Molly

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3 SEZIONI ➡️ I ~ II ~ III

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SEZIONE I ➡️ 3 EPISODI ~ Protagonista Stephen .

Telemaco ~ Nestore ~ Proteo 

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SEZIONE II ➡️ 12 EPISODI ~ Protagonista Leopold Bloom .

Calipso, Lotofagi, Ade, Eolo, Lestrigoni, Scilla e Cariddi, Rocce erranti, Sirene, Ciclopi, Nausicaa, Armenti del sole, Circe.

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SEZIONE III ➡️ 3 EPISODI Protagonista Molly.

Eumeo, Itaca, Penelope.

Da notare l’ossessione di Joyce per il numero TRE e per tutti i significati esoterici dei numeri che si susseguono nella mente matematica e massone di Leopold Bloom. Ogni numero ha un proprio significato ed il significato cabalistico ci dona un’ulteriore prospettiva, nella visione già enigmatica di questo Capolavoro.

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Tre Persone comuni alle prese con le vicende quotidiane, prototipi dell’Umanità alla ricerca del senso della vita e della morte, in un fiume di pensieri ed emozioni; la perfetta rappresentazione teatrale dell’Uomo.

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Secondo Episodio

2º EPISODIO della prima sezione. 

⏰
Quando

H 9/10 del mattino.

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Con Chi

Protagonista Stephen Dedalus e Mr. Deasy, Preside della scuola, scozzese, nazionalista, filobritannico e antisemita.

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Dove

Scuola di Dalkey Avenue _ Località sul mare, presso Summerfield.

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Storia

Stephen insegna Storia, che per lui rappresenta un incubo dal quale vorrebbe svegliarsi.

Dalkey teatro del secondo episodio dell’ulisse di Joyce

Mentre in classe le vicende si susseguono, noi lettori abbiamo la possibilità di guardare tutto dal punto di vista delle associazioni mentali di Stephen; il flusso di coscienza, il percorso mentale che segue il nostro protagonista al di là delle contingenze.

” – Pirro, professore? Pireo, un molo.
Tutti risero. Alta inamena malevola risata. Armstrong volse lo sguardo ai compagni, profilo di una stolida gaiezza. Tra un momento rideranno più forte, consci della mia scarsa autorità e delle rette che i loro babbi pagano”.

Stephen dedalus in classe
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Lo Stipendio

Troviamo poi Stephen che riscuote il suo stipendio nello studio di Mr Deasy.

” – Tre e dodici, disse. Credo che troverà che il conto torna”. 

Mr Deasy
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? Il preside chiederà a Stephen un favore che sarà causa di futuri accadimenti:

– A proposito, disse Mr Deasy. Lei può farmi un favore, Mr Dedalus, con qualcuno dei suoi amici letterati. Ho qui una lettera per la stampa…..[…]

Questa lettera, che parla dell’afta epizootica del bestiame, s’intreccia con la corsa di cavalli e con il giornale dove lavora Leopold Bloom come pubblicista.

L’antisemitismo delle comparse dell’Ulisse

? Il dialogo che segue è sicuramente quello che stupisce per intolleranza e parzialità

– Mi stia bene a sentire Mr Dedalus, disse. L’Inghilterra è nelle mani degli ebrei. In tutte le posizioni più in vista: la finanza, la stampa. Ed essi sono il sintomo della decadenza di una nazione. Ovunque si radunino divorano la forza vitale della nazione. L’ho visto venire in questi anni. Come è vero che noi stiamo qua i mercanti ebrei sono già intenti alla loro opera di distruzione. La vecchia Inghilterra sta morendo”.

Mr Deasy

In queste parole, nel secondo episodio, c’è tutta la marea bigotta e antisemita che investirà Leopold Bloom. Per tutta la giornata il nostro protagonista si troverà ad affrontare allusioni, più o meno palesi, sulle sue origini ebraiche intente a mortificare la dignità di Bloom…..come ne uscirà??

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Una risposta stupenda e tra le più rimarchevoli di Stephen Dedalus chiuderà la bocca all’antisemitismo borghese di Mr Deasy:

” – Un mercante, disse Stephen, è uno che compra a poco e rivende a molto, ebreo o gentile che sia, no?”.

Storia Religione Filosofia

Tra queste pagine del Secondo Episodio troviamo la frase più citata di Joyce, pronunciata da Stephen Dedalus mentre dialogava con il Preside della scuola, prototipo del bigotto filisteo razzista:

– Le vie del creatore non sono le nostre vie, disse Mr Deasy. Tutta la storia si muove verso un’unica grande meta, la manifestazione di Dio.
Stephen accennò col pollice alla finestra dicendo :
-— quello è Dio.
Urrà! Ahi! Fiuuuu!
— Che cosa? Chiese Mr Deasy.
— Un urlo per la strada, rispose Stephen, alzando le spalle”.

stephen e mr deasy nel secondo episodio della primasezione dell’ulisse
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Queste briciole di curiosità vi aiuteranno a comprendere un po’ meglio le vicende che seguiranno, rendendo più divertente questo nostro viaggio insieme a Joyce.

Per chi vuole ripercorrere il primo episodio lo trova Qui

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#divertirsi con Joyce si può

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Vi aspetto Venerdì prossimo per continuare il cammino

╰☆ Il Venerdì con Joyce ☆╮1

Stephen Dedalus

Stephen Dedalus nel primo episodio dell’Ulisse
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Buongiorno Readers !

Zaini in spalla e pronti a conoscere la Dublino dell’Ulisse di Joyce.

Si parte per un viaggio semi-serio tra le pagine di un libro enigmatico ed affascinante, che merita tutta la sua Fama

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La mappa di lettura

Siamo a Dublino, nel 1904, giovedì 16 Giugno. Giorno in cui Joyce conoscerà sua moglie

Quel giorno il giornale ( Evening Telegraph ) riporta tre notizie principali di cui discuteranno i vari personaggi durante tutta la giornata; La corsa dei cavalli nella Ascot Gold Cup, l’incendio di un battello americano, la gara automobilistica ad Homburg, in Germania.

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Personaggi principali: Stephen Dedalus ( Telemaco il figlio di Ulisse) 22 anni, intellettuale, insegna storia alla Dingy’s School, irlandese, poeta e terribilmente sporco. Leopold Bloom ( Ulisse ) 38 anni, pubblicitario, ebreo non praticante, materialista, massone, dall’indole mite. Marion Bloom ( Penelope ) o Molly, moglie di Leopold, cantante, adultera, ci svelerà solo all’ultimo episodio la particolarità dei suoi percorsi mentali. .

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Le loro vite, come quelle di un folto ed eterogeneo gruppo di comparse, si incroceranno ed intersecheranno in questa incredibile giornata, dando vita al romanzo moderno per eccellenza.

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Ogni Episodio uno stile narrativo differente, dal flusso di coscienza alla parodia giornalistica; non sempre facile, spesso ironico, ma costantemente ermetico.

Si Comincia

Prima pagina

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Dove siamo? Nella Baia di Dublino, a Sandycove, nella Torre Martello, l’omphalos ( l’ombelico del mondo ).

oggi la Torre Martello è un piccolo museo visitabile
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Con chi? Stephen Dedalus con i suoi coinquilini, Buck Mulligan studente di medicina moderatamente antipatico e Haines studente inglese in visita a Dublino.

“ Si fermarono mentre Haines contemplava la torre finché disse: Piuttosto desolata d’inverno, direi. Martello la chiamate?
Le ha fatte costruire Billy Pitt, disse Buck Mulligan, quando i francesi correvano il mare. Ma la nostra è l’omphalos.
Qual è la sua idea di Amleto? Domandò Haines a Stephen.
No, no, gridò Buck Mulligan dolorante. Non sono all’altezza di Tommaso d’Aquino e delle cinquantacinque ragioni che ha inventato per sostenerla. Aspetti che mi sia messo qualche punta in corpo.”

pag. 25 dell’ulisse di joyce – ed. oscar mondadori 1984

Una mattina a colazione

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Dopo una bella colazione a base di pane, burro, miele, uova, the e latte, i tre si incamminano verso la spiaggia per un bel bagno in mare( unico ad evitare una bella nuotata purificante, è Stephen ) ed il tono dei discorsi oscilla tra l’ironico e l’intellettuale, mescolando lo stile narrativo semplice al monologo interiore.

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Ho riportato questo piccolo estratto proprio perché evidenzia la vena divertita, la sottile ironia che riveste le parole di Joyce. I suoi personaggi principali vengono derisi, ridicolizzati, osteggiati dalle comparse, portandoci a studiare ogni loro mossa e pensiero.

Lungo il viaggio percorreremo le strade del loro inconscio, ci vestiremo dei loro tormenti e costruiremo loro una casa nel nostro mondo dell’immaginario per non abbandonarli più.

Il rimorso di coscienza

In questo primo incontro con il mondo immaginifico di Joyce, troviamo subito la danza della contrapposizione, la vena sarcastica e provocatoria della sua penna.

Stephen ha negato , sul letto di morte della madre, la preghiera tanto attesa …… – Angenbite of inwit – il rimorso di coscienza lo attanaglierà per sempre e lo porterà ad avere una visione sempre molto cupa e tormentata dell’avvenire.

Proprio questo rimorso di coscienza sarà la base dello scherno cosi tanto gradito a Buck Mulligan e motivo per cui tanto antipatico a noi lettori empatici….

Divertente anche lo scambio di battute che i nostri tre personaggi hanno sulle teorie di Stephen dell’Amleto di Shakespeare.

Puah! disse Buck Mulligan. Ci siamo svezzati da Wilde e dai paradossi. È semplicissimo. Dimostra con l’algebra che il nipote di Amleto è nonno di Shakespeare e che lui stesso è il fantasma di suo padre.

Amleto, principe di Danimarca, da un dipinto di Kaufmann del 1789

Il dibattito su Shakespeare non si conclude in questo episodio, ma vedrà un suo prosieguo più in là nella giornata. La poetica shakesperiana, la sua interpretazione, le analogie e le trasposizioni sono un punto focale nel flusso narrativo di Joyce e diverranno fonte di un acceso dibattito, che vedrà Stephen Dedalus come protagonista.

Il Sogno

– Ha delirato tutta la notte di una pantera nera, disse Stephen. Dov’è la fonda del suo fucile? – un miserabile pazzo, disse Mulligan. Hai avuto fifa?

pag. 7 dialogo tra Stephen e mulligan, parlando di haines

Riguardo questo sogno le supposizioni sono molteplici.

Si dice che lo stesso Joyce abbia vissuto l’episodio descritto. Fu proprio lui la vittima ( sfiorato da una pallottola ) di questo pericoloso incubo, quando condivise le stanze di Torre Martello con due suoi conoscenti.

Nabokov invece, ci sottolinea questo passaggio, mettendolo in stretto contatto con il sogno che farà Stephen Dedalus ( un orientale che gli offriva una donna ) ed anche Bloom ( che aveva fatto un sogno orientale con Molly vestita alla turca tra le gualdrappe del mercato degli schiavi ).

Qui ci addentriamo in quel fosco e fumoso territorio delle interpretazioni, tanto caro ad una parte della critica letteraria, ma che io eviterò, perchè ritengo che sia un ambito in cui solo i veri esperti la debbano fare da padroni.

Il mio piccolo, limitato ed umile intento è avvicinare l’Ulisse ai Lettori comuni, che hanno voglia di leggere questa favolosa Storia, senza lasciarsi condizionare da un’apparato scolastico intimorente.

Spero di aver seminato qualche briciola di curiosità …..

A venerdì prossimo

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