appunti di lettura

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❌ Spoiler ❌ Il Manoscritto ~

Eccoci qui con l’ultima pagina di un giallo rompicapo e ….. con una domanda Chi è il vincitore???!!!

Ehhh sì! Thilliez ci aveva avvertito… « se siete stati attenti alla lettura troverete per forza la risposta alla domanda che vi farete »!

Il primo vero indizio lo spiattella subito nella frase che si trova all’inizio dell’inizio del Prologo… vi ricorda qualcosa?

Tutto il romanzo è costellato di indizi che fanno pensare al doppio, ma il Lettore viene sviato dai Palindromi sottolineati… la famosa misdirection!

L’enigma più importante che il Lettore deve tenere a mente è sicuramente la decifrazione della lettera di Delpierre, perché è quella che lo aiuterà a risolvere l’enigma finale!

Un modo molto ingegnoso per confondere le acque è stato quello di far scrivere a Léane lo stesso thriller che sta vivendo lei, ( la matrioska di storie ) tanto che il confine tra fantasia e realtà sfuma e lascia ancora più disorientato il Lettore… è Léane che è vera ed il figlio J.L. Traskman in realtà non esiste… oppure è tutta fantasia… ?

Ci stiamo avvicinando al gran finale e la confessione del Gemello di Jullian lascia presagire il peggio… in più Léane stessa ci suggerisce un finale tragico…

Ma noi abbiamo seguito le istruzioni e preso il patentino da Investigatore? e la soluzione È LÉANE !

Questo Thriller machiavellico mi ha appassionato e coinvolto ed ogni volta penso di essermi lasciata sfuggire qualche altro enigma…

༺LEGGERE È ASOCIALE ! ༻

Il Lettore e la Lettura

????????????

?State calmi! Vi vedo già che vi ribolle il sangue a leggere queste parole, ma dobbiamo prendere atto dei luoghi comuni…

?Leggere è una pratica solitaria, il Lettore ha una forte tendenza all’asocialità, il solipsismo, la sostituzione della realtà con mondi immaginari, l’incapacità di affrontare i lati pratici del quotidiano, la rinuncia alla partecipazione sono solo alcuni tra i tratti caratteristici…. insomma il #lettore è un soggetto da curare e riabilitare…

Il Lettore e la Lettura

?Il soggetto soffre di una mania compulsiva che lo porta ad orientare tutti i suoi acquisti verso la carta stampata, vive immerso nel suo mondo fantastico di pagine inchiostrate, si circonda di libri come se fosse  un aristocratico troppo sensibile per la crudezza del reale. 

?Il Lettore vive nella costante paura dell’evento che lo costringerà ad alzare gli occhi dal libro che sta leggendo e nell’istante in cui si compie questa orribile azione, la sua mente riscrive la realtà e la popola di personaggi ( sicuramente più interessanti) che ha appena incontrato tra le pagine del libro.

?I LETTUROPATI trovano irresistibile anche la lettura degli ingredienti sulle scatole dei biscotti!

?Del resto i grandi Lettori del passato non ci aiutano a confutare queste illazioni! 

BORGES ha ideato la sua ( splendida ?) Biblioteca di Babele per rappresentare l’Universo; PETRARCA dialoga con gli antichi ( Cicerone è il suo più caro amico ) mentre giudica aspramente il suo tempo; MACHIAVELLI racconta che la sera si spoglia della veste quotidiana, si pulisce dal fango e indossa panni reali e curiali e così bardato entra nelle antiche corti degli antichi uomini; DE MONTAIGNE ( ?) si isola in una torre nella campagna di Bordeaux per poter leggere in santa pace!!!

❗️!!!NO!!!❗️

?LEGGERE in realtà È Tanto altro!!

È la grande voglia di conoscere per COMUNICARE ( #gdladdicted ), è il PRINCIPIO DI OGNI CONVERSAZIONE, è allenamento all’EMPATIA, che ci permette di comprendere gli altri , è la Consapevolezza a non commettere gli errori del passato!!

Tutte le grandi opere di narrativa, per quanto cupa sia la realtà che descrivono, hanno in sé il nocciolo della rivolta, l’affermazione della vita contro la sua stessa precarietà

Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi

?Il Lettore propone una Risocializzazione, basata sulla Conoscenza, ingrediente fondamentale del RISPETTO .

❣️⭐️❣️?Le conseguenze dell’atto del Leggere sono più che reali, sono tangibili ( basti pensare alle leggi sui diritti umani sostenute dagli illuministi ) e ne traggono beneficio tutti…. anche chi non legge?

?❣️?“ Nessuno ha mai trovato consolazione nella conoscenza, ma tanti, nel corso dei secoli, hanno incontrato la determinazione e la passione, e ne hanno tratto forza per accettare la vita o il desiderio di cambiarla

La Repubblica dell’immaginazione di Azar Nafisi

??Queste considerazioni sono personali, ma basate sulla lettura di due Testi molto interessanti:

TRANCE-Autobiografia di un Lettore di Alan Pauls.

Una meravigliosa solitudine – Lina Bolzoni – @einaudieditore 

Il Lettore e la Lettura
Una meravigliosa solitudine

Sarei curiosa di conoscere la vostra opinione? lasciate un commento LETTUROPATI del Web ?

La Lettera di Gertrud di Björn Larsson

Pubblicato da Iperborea 2019

Traduttrice: Katia De Marco

Pagine: 465

Prezzo: 19,50€

Sinossi

È spargendo al vento le ceneri della madre che Martin Brenner, genetista all’apice di una brillante carriera, marito e padre felice, comincia ad interrogarsi sul suo rapporto con lei: perchè non prova un vero dolore, perchè ha sempre sentito che un velo si frapponeva fra loro? Scoprirà il motivo in una lettera che lei gli ha lasciato: quello che li divideva era un segreto….

Vi schedano in categorie bizzarre di cui non avete mai sentito parlare e che non corrispondono a ciò che siete realmente. Vi convocano. Vi internano.

Vorreste proprio sapere perchè.

Patrick Modiano – dora bruder

Questa Citazione che Larsson sceglie con cura per introdurre il Lettore alla sua opera, ha un significato profondo e, come il Talismano raccoglie un mondo di Credenze, così le parole prese in prestito da Modiano, racchiudono l’Universo di parole che questa Storia attraversa.

Perfetto innesto nell’intricato Bosco Letterario, in cui Larsson ci introduce.

Cosa è giusto dirvi e cosa no…

Martin Brenner è un uomo di scienza; realizzato, presente a sè stesso in ogni occasione, ateo e coscientemente felice.

La moglie Cristina e la figlia Sara sono il suo mondo, perno di ogni scelta e riparo da quella strisciante inquietudine che mano a mano attanaglia il nostro Protagonista.

Perchè Maria… Gertrud…non si era portata il suo segreto nella tomba? Perchè non l’aveva lasciato all’oscuro?

Una Lettera che svela un mondo di sofferenze…

Larsson ci conduce tra i vicoli più bui dell’incredulità, dell’incertezza, dell’annientamento, svelandoci, attraverso le vicende di Martin, il baratro della coscienza umana.

Martin Brenner percorrerà la strada verso la consapevolezza, l’accettazione d’identità, in un continuo lavorìo psicologico e di ricerca, che lo porterà a stravolgere ogni sua certezza, mandando all’aria la sua vita.

Il difficile non è credere, ma sapere. L’uomo è più un essere di fede, se non addirittura di credulità, che di certezza.

Dopo una prima parte del libro molto fluida e scorrevole, nella seconda parte ci troviamo in bilico tra Saggio, Romanzo e Memoir.

In questa Seconda parte seguiamo tutte le ricerche che Martin svolge, per lo più in segreto, sulle testimonianze di persone che scoprono di avere un’identità diversa da quella che credevano.

I testi citati sono numerosi, gli estratti, le parole e le riflessioni degli Autori letti si intersecano e attraversano i pensieri di Martin, in un continuo rapporto osmotico, tale da confondere , a volte, il Lettore.

Non è mai sbagliato discutere, anche con chi la pensa diversamente, perfino con i propri nemici. Da solo l’uomo non è niente, a stento lo si può dire umano. Ce lo insegna Martin Buber, non perchè sia ebreo, ma perchè è uno dei pochi pensatori che ha capito che nessun uomom può essere un’isola[…]

Intavolare un dialogo però è più rischioso che restare in disparte, perchè rivelando la propria identità ci si apre all’avversario, che a sua volta può capire come ragioniamo, cosa sogniamo, di che cosa abbiamo paura, che valori difendiamo. Ma è rischioso anche perchè ci si apre al cambiamento: si mettono alla prova le proprie convinzionie le proprie verità

Questa Storia narra di un uomo che difende la propria Libertà.

Libertà di amare, di credere o non credere in Dio, di vivere secondo i propri canoni, non quelli imposti da altri; Libertà di non essere etichettato, di ragionare senza schemi prefissati, di NON ESSERE ODIATO!!

Definire gli uomini sulla base della genetica e della discendenza è e resta una forma di razzismo…

Leggere queste Pagine provoca rabbia, commozione, sgomento; ci scuote e percuote pensieri assopiti, relegati in un cassetto della memoria, lontano ….

” Ma davvero i singoli individui hanno il dovere di ricordare il proprio passato?”

Non vi dirò nulla della Terza Parte del Libro…

Perchè è giusto che proseguiate il viaggio con Martin Brenner in autonomia, lasciandovi stupire dalla piega che questa potente Lettura prenderà ?

? ? ? ? Consiglio a tutti questa lettura molto coinvolgente e commovente; per arricchirvi, per vestire panni scomodi, per pensare e per non dimenticare…

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮2

Buongiorno Readers !!

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Secondo Episodio dell’Ulisse

Eccoci al secondo appuntamento con l’Ulisse di Joyce.

” Parlami,o Musa, dell’uomo versatile e scaltro che andò vagando tanto a lungo, dopo che ebbe distrutto la sacra roccaforte di Troia. Egli vide le città di molti uomini e ne conobbe i costumi: soffrì molte traversie in mare cercando di salvar la sua vita e il ritorno dei compagni. Ma neppure così i compagni li salvò, sebbene lo desiderasse e lo volesse. Morirono per le loro colpe e follie, quegli insensati: ché mangiavano i buoi del sole Iperione. E il dio gli tolse il ritorno”.
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INCIPIT ~Odissea di Omero

Il ritorno è il tema centrale dell’Ulysses

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I nostri personaggi si vivono, si intrecciano, si studiano, mentre la loro giornata trascorre in previsione del Ritorno. 

Il Ritorno è il Leitmotiv di tutta l’opera. Ritorno dal passato, che anima i pensieri dei nostri personaggi; ritorno al presente, a sè stessi, alla contingenza; ritorno a Casa, luogo pregno di tutti gli intrecci che i protagonisti, assieme alla moltitudine di posti, persone, discorsi, pensieri che hanno animato la giornata, sono diretti.

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Dublino, statica e decadente funge da teatro e qui i nostri eroi moderni incastrano pensieri passati con presente e futuro, in un dialogo continuo con la Storia, la Religione e la Filosofia. Leopold Bloom è il nostro Odisseo che con incertezza e gentilezza mostra la fragilità dell’epoca moderna.

James Joyce

Struttura dell’Opera

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La Struttura dell’Opera

La struttura di questa Opera la suggerisce Joyce inviando a Carlo Linati uno schema che fungesse da chiave interpretativa alla ” enorme mole e alla più che enorme complessità del suo romanzo mostruoso”.

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3 PROTAGONISTI ➡️Leopold ~ Stephen~~Molly

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3 SEZIONI ➡️ I ~ II ~ III

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SEZIONE I ➡️ 3 EPISODI ~ Protagonista Stephen .

Telemaco ~ Nestore ~ Proteo 

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SEZIONE II ➡️ 12 EPISODI ~ Protagonista Leopold Bloom .

Calipso, Lotofagi, Ade, Eolo, Lestrigoni, Scilla e Cariddi, Rocce erranti, Sirene, Ciclopi, Nausicaa, Armenti del sole, Circe.

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SEZIONE III ➡️ 3 EPISODI Protagonista Molly.

Eumeo, Itaca, Penelope.

Da notare l’ossessione di Joyce per il numero TRE e per tutti i significati esoterici dei numeri che si susseguono nella mente matematica e massone di Leopold Bloom. Ogni numero ha un proprio significato ed il significato cabalistico ci dona un’ulteriore prospettiva, nella visione già enigmatica di questo Capolavoro.

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Tre Persone comuni alle prese con le vicende quotidiane, prototipi dell’Umanità alla ricerca del senso della vita e della morte, in un fiume di pensieri ed emozioni; la perfetta rappresentazione teatrale dell’Uomo.

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Secondo Episodio

2º EPISODIO della prima sezione. 

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Quando

H 9/10 del mattino.

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Con Chi

Protagonista Stephen Dedalus e Mr. Deasy, Preside della scuola, scozzese, nazionalista, filobritannico e antisemita.

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Dove

Scuola di Dalkey Avenue _ Località sul mare, presso Summerfield.

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Storia

Stephen insegna Storia, che per lui rappresenta un incubo dal quale vorrebbe svegliarsi.

Dalkey teatro del secondo episodio dell’ulisse di Joyce

Mentre in classe le vicende si susseguono, noi lettori abbiamo la possibilità di guardare tutto dal punto di vista delle associazioni mentali di Stephen; il flusso di coscienza, il percorso mentale che segue il nostro protagonista al di là delle contingenze.

” – Pirro, professore? Pireo, un molo.
Tutti risero. Alta inamena malevola risata. Armstrong volse lo sguardo ai compagni, profilo di una stolida gaiezza. Tra un momento rideranno più forte, consci della mia scarsa autorità e delle rette che i loro babbi pagano”.

Stephen dedalus in classe
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Lo Stipendio

Troviamo poi Stephen che riscuote il suo stipendio nello studio di Mr Deasy.

” – Tre e dodici, disse. Credo che troverà che il conto torna”. 

Mr Deasy
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? Il preside chiederà a Stephen un favore che sarà causa di futuri accadimenti:

– A proposito, disse Mr Deasy. Lei può farmi un favore, Mr Dedalus, con qualcuno dei suoi amici letterati. Ho qui una lettera per la stampa…..[…]

Questa lettera, che parla dell’afta epizootica del bestiame, s’intreccia con la corsa di cavalli e con il giornale dove lavora Leopold Bloom come pubblicista.

L’antisemitismo delle comparse dell’Ulisse

? Il dialogo che segue è sicuramente quello che stupisce per intolleranza e parzialità

– Mi stia bene a sentire Mr Dedalus, disse. L’Inghilterra è nelle mani degli ebrei. In tutte le posizioni più in vista: la finanza, la stampa. Ed essi sono il sintomo della decadenza di una nazione. Ovunque si radunino divorano la forza vitale della nazione. L’ho visto venire in questi anni. Come è vero che noi stiamo qua i mercanti ebrei sono già intenti alla loro opera di distruzione. La vecchia Inghilterra sta morendo”.

Mr Deasy

In queste parole, nel secondo episodio, c’è tutta la marea bigotta e antisemita che investirà Leopold Bloom. Per tutta la giornata il nostro protagonista si troverà ad affrontare allusioni, più o meno palesi, sulle sue origini ebraiche intente a mortificare la dignità di Bloom…..come ne uscirà??

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Una risposta stupenda e tra le più rimarchevoli di Stephen Dedalus chiuderà la bocca all’antisemitismo borghese di Mr Deasy:

” – Un mercante, disse Stephen, è uno che compra a poco e rivende a molto, ebreo o gentile che sia, no?”.

Storia Religione Filosofia

Tra queste pagine del Secondo Episodio troviamo la frase più citata di Joyce, pronunciata da Stephen Dedalus mentre dialogava con il Preside della scuola, prototipo del bigotto filisteo razzista:

– Le vie del creatore non sono le nostre vie, disse Mr Deasy. Tutta la storia si muove verso un’unica grande meta, la manifestazione di Dio.
Stephen accennò col pollice alla finestra dicendo :
-— quello è Dio.
Urrà! Ahi! Fiuuuu!
— Che cosa? Chiese Mr Deasy.
— Un urlo per la strada, rispose Stephen, alzando le spalle”.

stephen e mr deasy nel secondo episodio della primasezione dell’ulisse
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Queste briciole di curiosità vi aiuteranno a comprendere un po’ meglio le vicende che seguiranno, rendendo più divertente questo nostro viaggio insieme a Joyce.

Per chi vuole ripercorrere il primo episodio lo trova Qui

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#divertirsi con Joyce si può

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Vi aspetto Venerdì prossimo per continuare il cammino

╰☆ Il Venerdì con Joyce ☆╮1

Stephen Dedalus

Stephen Dedalus nel primo episodio dell’Ulisse
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Buongiorno Readers !

Zaini in spalla e pronti a conoscere la Dublino dell’Ulisse di Joyce.

Si parte per un viaggio semi-serio tra le pagine di un libro enigmatico ed affascinante, che merita tutta la sua Fama

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La mappa di lettura

Siamo a Dublino, nel 1904, giovedì 16 Giugno. Giorno in cui Joyce conoscerà sua moglie

Quel giorno il giornale ( Evening Telegraph ) riporta tre notizie principali di cui discuteranno i vari personaggi durante tutta la giornata; La corsa dei cavalli nella Ascot Gold Cup, l’incendio di un battello americano, la gara automobilistica ad Homburg, in Germania.

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Personaggi principali: Stephen Dedalus ( Telemaco il figlio di Ulisse) 22 anni, intellettuale, insegna storia alla Dingy’s School, irlandese, poeta e terribilmente sporco. Leopold Bloom ( Ulisse ) 38 anni, pubblicitario, ebreo non praticante, materialista, massone, dall’indole mite. Marion Bloom ( Penelope ) o Molly, moglie di Leopold, cantante, adultera, ci svelerà solo all’ultimo episodio la particolarità dei suoi percorsi mentali. .

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Le loro vite, come quelle di un folto ed eterogeneo gruppo di comparse, si incroceranno ed intersecheranno in questa incredibile giornata, dando vita al romanzo moderno per eccellenza.

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Ogni Episodio uno stile narrativo differente, dal flusso di coscienza alla parodia giornalistica; non sempre facile, spesso ironico, ma costantemente ermetico.

Si Comincia

Prima pagina

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Dove siamo? Nella Baia di Dublino, a Sandycove, nella Torre Martello, l’omphalos ( l’ombelico del mondo ).

oggi la Torre Martello è un piccolo museo visitabile
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Con chi? Stephen Dedalus con i suoi coinquilini, Buck Mulligan studente di medicina moderatamente antipatico e Haines studente inglese in visita a Dublino.

“ Si fermarono mentre Haines contemplava la torre finché disse: Piuttosto desolata d’inverno, direi. Martello la chiamate?
Le ha fatte costruire Billy Pitt, disse Buck Mulligan, quando i francesi correvano il mare. Ma la nostra è l’omphalos.
Qual è la sua idea di Amleto? Domandò Haines a Stephen.
No, no, gridò Buck Mulligan dolorante. Non sono all’altezza di Tommaso d’Aquino e delle cinquantacinque ragioni che ha inventato per sostenerla. Aspetti che mi sia messo qualche punta in corpo.”

pag. 25 dell’ulisse di joyce – ed. oscar mondadori 1984

Una mattina a colazione

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Dopo una bella colazione a base di pane, burro, miele, uova, the e latte, i tre si incamminano verso la spiaggia per un bel bagno in mare( unico ad evitare una bella nuotata purificante, è Stephen ) ed il tono dei discorsi oscilla tra l’ironico e l’intellettuale, mescolando lo stile narrativo semplice al monologo interiore.

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Ho riportato questo piccolo estratto proprio perché evidenzia la vena divertita, la sottile ironia che riveste le parole di Joyce. I suoi personaggi principali vengono derisi, ridicolizzati, osteggiati dalle comparse, portandoci a studiare ogni loro mossa e pensiero.

Lungo il viaggio percorreremo le strade del loro inconscio, ci vestiremo dei loro tormenti e costruiremo loro una casa nel nostro mondo dell’immaginario per non abbandonarli più.

Il rimorso di coscienza

In questo primo incontro con il mondo immaginifico di Joyce, troviamo subito la danza della contrapposizione, la vena sarcastica e provocatoria della sua penna.

Stephen ha negato , sul letto di morte della madre, la preghiera tanto attesa …… – Angenbite of inwit – il rimorso di coscienza lo attanaglierà per sempre e lo porterà ad avere una visione sempre molto cupa e tormentata dell’avvenire.

Proprio questo rimorso di coscienza sarà la base dello scherno cosi tanto gradito a Buck Mulligan e motivo per cui tanto antipatico a noi lettori empatici….

Divertente anche lo scambio di battute che i nostri tre personaggi hanno sulle teorie di Stephen dell’Amleto di Shakespeare.

Puah! disse Buck Mulligan. Ci siamo svezzati da Wilde e dai paradossi. È semplicissimo. Dimostra con l’algebra che il nipote di Amleto è nonno di Shakespeare e che lui stesso è il fantasma di suo padre.

Amleto, principe di Danimarca, da un dipinto di Kaufmann del 1789

Il dibattito su Shakespeare non si conclude in questo episodio, ma vedrà un suo prosieguo più in là nella giornata. La poetica shakesperiana, la sua interpretazione, le analogie e le trasposizioni sono un punto focale nel flusso narrativo di Joyce e diverranno fonte di un acceso dibattito, che vedrà Stephen Dedalus come protagonista.

Il Sogno

– Ha delirato tutta la notte di una pantera nera, disse Stephen. Dov’è la fonda del suo fucile? – un miserabile pazzo, disse Mulligan. Hai avuto fifa?

pag. 7 dialogo tra Stephen e mulligan, parlando di haines

Riguardo questo sogno le supposizioni sono molteplici.

Si dice che lo stesso Joyce abbia vissuto l’episodio descritto. Fu proprio lui la vittima ( sfiorato da una pallottola ) di questo pericoloso incubo, quando condivise le stanze di Torre Martello con due suoi conoscenti.

Nabokov invece, ci sottolinea questo passaggio, mettendolo in stretto contatto con il sogno che farà Stephen Dedalus ( un orientale che gli offriva una donna ) ed anche Bloom ( che aveva fatto un sogno orientale con Molly vestita alla turca tra le gualdrappe del mercato degli schiavi ).

Qui ci addentriamo in quel fosco e fumoso territorio delle interpretazioni, tanto caro ad una parte della critica letteraria, ma che io eviterò, perchè ritengo che sia un ambito in cui solo i veri esperti la debbano fare da padroni.

Il mio piccolo, limitato ed umile intento è avvicinare l’Ulisse ai Lettori comuni, che hanno voglia di leggere questa favolosa Storia, senza lasciarsi condizionare da un’apparato scolastico intimorente.

Spero di aver seminato qualche briciola di curiosità …..

A venerdì prossimo

Racconti di Edgar Allan Poe

Si; è vero! Sono un uomo nervoso, spaventevolmente nervoso; e lo sono sempre stato; ma perchè volete pretendere che io sia pazzo? La malattia ha aguzzato i miei sensi, ma non li ha distrutti, non li ha ottusi. Più di tutti gli altri, avevo finissimo il senso dell’udito. Ho sentito tutte le cose del cielo e della terra. Ne ho sentite molte dell’inferno. E dite che sono pazzo? State attenti! E osservate con quanta precisione e con quale calma vi posso raccontare tutta la storia.

Il cuore rivelatore – edgar allan poe

Sette sono i racconti neri ed uno bizzarro del piccolo Libricino della Abeditore, che hanno fatto leva ed hanno dato inizio ad una settimana di sublime rilettura di tutti i racconti di POE che avevo a disposizione.

Atmosfera e stile narrativo

Animalesche, primordiali ed istintive sono le parole che scauriscono dalla penna essenziale e corrosiva di Poe; creano, come per magia, un Palazzo Fantastico che radica negli strani domini del Pensiero, dove ogni Stanza sussurra la sua Storia….

Il suo è un linguaggio onirico, visionario, il Sogno è la cifra dominante del suo stile; delinea il suo Mondo ribaltando la percezione intuitiva, sfumando le linee rette che la nostra Razionalità ci disegna.

Poe ha attraversanto il ponte tra veglia e sonno, luce e tenebre, riportando oltre il confine del possibile, le immagini impresse nella sua memoria.

La brevità dei suoi Racconti si sposa perfettamente con l’esigenza di creare un legame emotivo, totalizzante e fulmineo , con il Lettore.

Il Climax è crescente, i luoghi sempre più cupi, il vortice di terrore è lucidamente freddo e calcolatore.

Poe scrive e descrive con estrema precisione, senza fronzoli, con l’acutezza dei sensi allertati e ricettivi. Ubriaca il Lettore con la cura del dettaglio, che riesce a rendere credibile l’Impossibile.

Pazzia, luoghi malsani, soprannaturale, l’incubo e la perversione; sono i Paesaggi di Poe, che catturano la mente e rimangono impressi nell’anima del Lettore e qui vi rimarranno.

Personaggi

I Protagonisti dei Racconti di Poe sono soggiogati dalle allucinazioni che la loro mente ha prodotto; veicoli narranti di molecole di Infinito orrore; scardinano il Senso travolgendo il Lettore in un perfetto e ordinato Non-Senso.

https://liviabidoli.myblog.it/2007/07/06/edgar-poe-illustrato/alberto-martini-hopfrog/

Lucido e perspicace, Poe utilizza la voce narrante dei suoi folli personaggi, per condurre il lettore tra i miasmi della Paura; indimenticabili i volti deformati dei suoi Incubi piu visionari; forte e potente la sua Creatività immaginifica ha illuminato orde di Scrittori ed i suoi Protagonisti sono diventati oggetto di una raccolta Mitologica.

Come Henry James trova nei Racconti Neri di Guy de Maupassant un ” concerto di odori “, così in Poe si percepisce l’acuta Solitudine, la perversa Sinfonia del male, resa, con millimetrica sagacia, da tanti piccoli Frame che penetrano, ammorbandolo, il nostro Mondo dell’Immaginazione.

Leggere Poe e guardare il mostro della Paura negli occhi

Se la Letteratura ci aiuta a comprenderre le varie sfumature dell’animo umano, leggendo i Racconti di Poe dobbiamo avere il coraggio di addentrarci nei recessi più bui della nostra mente…



Attraverso il Racconto Poe ci trasporta, con affilata precisione, negli abissi della Coscienza umana.

La domanda è : siamo pronti ad affrontare questo viaggio?

Siamo pronti a sostenere lo spietato sguardo del Male?

… sarò anch’io invaso dai miei pensieri terribili, dalle mie vicende efferate, dai miei personaggi folli e terribili?

Ho spiato le mie azioni.

Ho spesso ascoltato i miei discorsi cercandovi nelle pieghe qualche sintomo maligno.

Sempre con la paura che il vaso delle sventure mi si aprisse sotto i piedi.

dario argento

Ubriaco e lacero vagava per i sobborghi della città, invitato alla Casa Bianca , arrivò in uno stato così miserevole che ne fu cacciato.

Alla fine dei suoi giorni, alcolizzato e disperato, fu lasciato in coma in mezzo alla strada, dove morì di delirium tremens.

Lui che ha tracciato le strade e si è perduto.

Lui che ci ha indicato le vie degli arcani Segreti che sono scritti nel mostro che è in ognuno di noi.

Dario argento

Vi auguro Buon Viaggio Intrepidi Lettori

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